La respirazione yogica fondamentale

La parola sanscrita “ujjayi” significa “vittorioso”. Essa deriva dalla radice “ji“, che significa “conquistare o acquisire per conquista”, e il prefisso “ud“, che significa “schiavitù”. Ujjiayi è perciò il pranayama che libera dalla schiavitù. E’ anche noto come il respiro psichico, poiché porta a stati sottili della mente.
La respirazione ujjayi richiede di respirare dal naso, restringendo leggermente la gola al livello dell’epiglottide (ovvero dove avvertiamo la sensazione di tossire). Aumentando cosi la vibrazione della laringe, creando un suono tenue che assomiglia a quello del vento o delle onde dell’oceano.
Esso viene usato molto spesso nella pratica di asana o mantenuto per tutta la durata della lezione, aiutandoci cosi ad approfondire e interiorizzarci nelle stesse.
Benefici:
- effetto calmante;
- riscalda tutto il corpo;
- calma il sistema nervoso e la mente;
- ci interiorizza nella pratica rendendola più equilibrata;
- effetto rilassante a livello psichico,
- allieva l’insonnia;
- rallenta il ritmo cardiaco;
- utile per l’ipertensioni.
Pratica
1 – Fase preparatoria e completa di Ujjayi:
- posizionatevi in piedi (tadasana), seduti o sdraiati;
- chiudete gli occhi, aprite la bocca e respirate come se cercasse di fare appannare uno specchio;
- provate a ricreare lo stesso suono sia nell’inspirazione che nell’espirazione;
- ora, chiudete la bocca e respirate con il naso, emettendo lo stesso suono.
Sia l’inspirazione che l’espirazione dovrebbero essere lunghe, profonde e controllate.
Controindicazioni
Questa respirazione (pranayama) non è adatta per le persone di natura troppo introverse. Inoltre, per chi soffre di ernia del disco o spondilite vertebrale può praticare in vajrasana (posizione del diamante o fulmine) o makarasana (posizione del coccodrillo).
Tempi
Iniziare con 10 respiri e lentamente aumentare.
2. Fase avanzata di Ujjayi con Antar Kumbhaka (ritenzione a polomi pieni):
- come scritto sopra trovate la vostra posizione comoda;
- inspirate lentamente e profondamente dal naso;
- trattenete il respiro con consapevolezza;
- espirate lentamente e profondamente sempre dal naso.
Non forzate quando praticate kumbhaka.
Controindicazioni
Disturbi cardiaci.
Tempi
Inizialmente vanno bene 1 o 2 secondi. Con il tempo potete aumentare i secondi, quando padroneggerete la tecnica.
Hari Om
Fonti dell’articolo:
- Lo yoga dei grandi maestri – Giorgio Furlan;
- Asana Pranayama Mudra Bandha – Swami Satyananda Saraswati.